Chi compra ancora l'acqua?

Chi compra ancora l’acqua?

La nostra popolazione è divisa da tempo sull’argomento acqua. C’è chi la compra al supermercato, e la vedi stracarica di cassette quando trova in offerta la sua marca preferita, e quelli che aprono il rubinetto di casa e bevono quella, senza farsi problemi e troppe domande. Ma qualche domanda dobbiamo farcela, anche se le risposte non sono sempre così semplici da trovare.

Comprare l’acqua è eticamente corretto?

Può essere, come sempre, una questione di abitudine. Chi ha sempre comprato l’acqua, a meno che non gli venga un’illuminazione improvvisa, continuerà a farlo, con tutte le scuse possibili che gli possono venire in mente. Non ha ragione di esistere neanche quella di tutelare i bambini, anzi: proprio perché all’asilo e nelle scuole bevono solo acqua del rubinetto, si potrebbe iniziare a farlo anche a casa, insegnando così anche ai più piccoli, in modo che gli rimanga bene impresso nella mente, che l’acqua non va mai sprecata perché è veramente un bene prezioso. Un dovere etico e morale che deve proseguire con le generazioni future, che avranno sempre più a che fare con i problemi dovuti al riscaldamento globale e alla siccità.

Già negli ultimi decenni in molte zone d’Italia l’assenza di acqua ha portato le famiglie inevitabilmente a doverla comprare, e questo è un problema non da poco, un circolo vizioso da cui si farà fatica ad uscire.

L’acqua del rubinetto e’ buona?

Il dilemma che affligge i consumatori. Ovviamente chi la compra dice che no, non è buona, anche se sappiamo bene quanto la nostra mente influenzi i nostri sensi e che è l’abitudine poi a farla da padrone, se solo si provasse a consumarla per un po’ di tempo. L’acqua che sgorga dal nostro rubinetto è potabile, salvo alcune eccezioni comunicate, e assolutamente sicura. Non ha controindicazioni per nessuno, neonati compresi, e consumarla tutela anche l’ambiente, con un minor impatto sia per quanto riguarda il trasporto e le emissioni, sia per la produzione di plastica con cui arrivano nei supermercati.

E’ vero che alcune marche stanno riducendo la plastica o usano per lo più quella riciclata, ma lo smaltimento rimane un grosso problema. E non solo, perché anche la salute potrebbe risentirne: molte ricerche stanno dimostrando quanto l’acqua, soprattutto durante il trasporto e nelle aree di smistamento, venga contaminata da agenti contaminanti proprio della plastica. Questo perché subiscono spesso uno sbalzo termico che porta la plastica a surriscaldarsi e a rilasciare particelle potenzialmente dannose per il nostro organismo.

Una via di mezzo

Se fate fatica a bere l’acqua del rubinetto ma vi siete in qualche modo convinti di smettere di pagarla anche a caro prezzo, un’alternativa potrebbe esserci: comprare un buon depuratore. Ormai ce ne sono ormai per tutti i gusti e tutte le tasche come questi https://www.depuratoriosmotici.it e tutti garantiscono acqua filtrata e depurata pronta e sicura per il consumo. Si attacca al rubinetto e l’unica accortezza a cui bisogna stare dietro è il cambio periodico dei filtri che garantiscono il corretto funzionamento. Non male per chi cerca un compromesso valido ed efficace.

Inoltre sono sorte, ormai da molti anni in quasi tutti i comuni, le cosiddette casette dell’acqua: un’ alternativa più economica, che però mantiene il problema, qualora lo fosse, di doversi caricare in casa le bottiglie. Con pochi centesimi al litro, ci si può rifornire comodamente di acqua naturale o gasata. Si consiglia di riempire bottiglie che siano di vetro, lavabili e riutilizzabili all’infinito, attenzione solo a non farle cadere!

L’acqua è un bene da tutelare e ognuno deve imparare, e insegnare ai propri figli, a fare la propria parte. Facciamo parte tutti dello stesso pianeta che, meno lentamente di quanto pensavamo, dà segni di affaticamento. Non è solo l’acqua che compriamo, sono tanti i piccoli accorgimenti quotidiani che possiamo adottare per sprecarne il meno possibile e garantire un futuro migliore a chi verrà dopo di noi.