Quanto costa cambiare gestore telefonico mantenendo il proprio numero?

In molti sono restii a cambiare gestore telefonico, rinunciando anche a un cospicuo potenziale risparmio in bolletta, perché hanno il timore di perdere il numero da sempre utilizzato. In realtà, la portabilità del numero è ormai una prassi consolidata sia sul fisso sia sul mobile (qui trovi maggiori informazioni su tempi e normativa sulla portabilità del numero cellulare), grazie alle promozioni che vengono realizzate appositamente dai diversi provider. Esistono ancora certi scetticismi (ad esempio, quasi tutti gli utenti si chiedono se il passaggio ad un altro operatore non comporti una spesa e soprattutto a quanto ammonti). Sono timori del tutto comprensibili, per la serie “chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia, ma non sa quel che trova”. Tuttavia, al giorno d’oggi internet consente di raccogliere tutte le informazioni necessarie a operare la scelta in completa trasparenza, così da cambiare gestore telefonico mantenendo il proprio numero telefonico. Bisogna comunque specificare che ogni singolo contratto è differente dagli altri, quindi, per evitare brutte sorprese, il consiglio è quello di leggere con estrema attenzione tutte le condizioni previste per l’abbonamento.

Cambiare gestore telefonico mantenendo il proprio numero: tutti i costi

Cambiare provider di telefonia fissa senza rischi è possibile e consente di inseguire il risparmio senza controindicazioni di alcun tipo. Passando a un nuovo operatore fisso si può ottenere, infatti, tutta una serie di vantaggi, utili che vanno dallo sconto sul canone fino alla possibilità di godere di un modem gratuito e una attivazione gratuita. Se quindi ci si chiede quanto costi cambiare gestore telefonico mantenendo il proprio numero, non possiamo dare una risposta univoca, perché dipende dal gestore scelto. In ogni caso su internet non è difficile trovare maggiori informazioni su tempi e normativa sulla portabilità del numero sia per il cellulare sia per il telefono fisso; tra l’altro ci sono dei comparatori gratuiti, come chetariffa.it, che permettono di confrontare in tempo reale tutte le offerte per il cambio gestore telefonico conservando il proprio numero.

Le cose cambiano invece per quanto riguarda il vecchio gestore telefonico, quello che si vuole lasciare. In questo caso tutto dipenderà dalla tipologia di offerta e dalle condizioni sottoscritte al momento della stipula del contratto. Esistono infatti quelli che possiamo chiamare come costi di disattivazione, non delle vere e proprie penali ma comunque un costo di cui bisognerà tener conto. Queste penali erano state rimosse con il Decreto Bersani, ma i gestori telefonici hanno comunque mantenuto dei costi di disattivazione che cambiano da gestore a gestore. Il consiglio, quando si stipula un contratto, è di guardare anche i costi di disattivazione previsti, così da non trovarsi di fronte a brutte sorprese in futuro. In alcuni casi potrebbe anche essere previsto un costo aggiuntivo, ad esempio qualora si decidesse di rescindere il contratto prima di un vincolo di permanenza minimo (di solito 24 mesi). Facendo un esempio concreto, Tim prevede un costo di 5 euro una tantum per il passaggio ad un altro operatore e prevede un vincolo di 24 mesi e la restituzione di eventuali sconti su canone e attivazione qualora si decidesse di non rispettare tale vincolo di permanenza. Vodafone, tanto per citare un altro dei gestori telefonici più gettonati, prevede un costo di 35 euro per il passaggio a un altro operatore sempre con un vincolo di permanenza di 24 mesi. Altri gestori ancora magari chiedono un costo ancora più alto per il passaggio a un altro operatore ma non prevedono dei vincoli di permanenza da rispettare.

Inoltre chi avesse sottoscritto un’offerta con il modem in comodato d’uso o altri dispositivi compresi dovrà per forza di cose restituirli pena il pagamento di un contributo variabile in base al prodotto. Chi volesse maggiori informazioni dovrà leggere il contratto oppure rivolgersi all’assistenza dell’operatore di riferimento. Si tenga anche presente che molti gestori telefonici prevedono degli sconti molto interessanti sui servizi cosiddetti aggiuntivi che sono molto diversi da quelli che vengono forniti per la rete fissa. Ecco quindi il nodo fondamentale a cui fare attenzione se si vuole cambiare gestore telefonico senza cambiare numero: cambiare operatore significa anche perdere tutti i vantaggi connessi al vecchio contratto che si intende cessare. Prima di cambiare sarà opportuno paragonare i vantaggi persi con i nuovi vantaggi a cui si avrà accesso sottoscrivendo un contratto con un nuovo gestore.

Non si può quindi rispondere in modo univoco circa l’ammontare del costo per il cambio gestore telefonico mantenendo il proprio numero in quanto l’importo è influenzato da una vasta gamma di fattori che andranno esaminati uno per uno con grande attenzione e senza fretta. In questo senso rimandiamo all’utilizzo dei comparatori di tariffe che permettono di avere tutte le informazioni utili per compiere una scelta informata e consapevole. Si potrà anche visitare singolarmente i siti web dei singoli gestori, ricordandosi che le offerte per il fisso, proprio come quelle per lo smartphone, vengono aggiornate periodicamente durante l’anno.